Le tradizioni sono un grande bagaglio culturale, un valore inestimabile della nostra storia, e lo sono anche le superstizioni, per quanto oggi ci possano sembrare esagerate o inutili. Oggi ovviamente siamo liberi di decidere quali scelte compiere a prescindere dal retaggio culturale, ma conoscere le tradizioni più curiose, famose e bizzarre del nostro Paese non può che arricchirci, umanamente e culturalmente.
Andiamo a scoprire, adesso le tradizione le superstizioni più diffuse in Italia.
Le cinque regole fondamentali per le spose
La categoria che raccoglie più dicerie e tradizioni è sicuramente quella dell’abbigliamento della sposa: in particolare, sono passate alla storia cinque regole che ogni sposina dovrebbe rispettare nel giorno delle nozze, e che sono diventati così famose da aver ispirato anche moltissimi film a tema.
- Una cosa vecchia. Indossare qualcosa di vecchio rappresenta il passato, tutta la vita antecedente al matrimonio e l’importanza che questa ricopre nel nuovo cammino che si va a iniziare.
- Una cosa nuova. Portare con sé qualcosa di nuovo è il simbolo della vita che inizia e delle sfide che porterà con sé.
- Una cosa prestata. Deve essere un oggetto di una persona cara, e rappresenta gli affetti che restano vicini nel passaggio dal passato al futuro.
- Una cosa regalata. Un regalo dalle persone più vicine, per accompagnare la sposa con il loro amore.
- Una cosa blu. Il blu indica la sincerità e la purezza: da tradizione, deve essere il colore della giarrettiera, da indossare nascosta sotto le gonne ampie e coprenti.
Cosa fare e cosa evitare il giorno delle nozze
Oltre alle tradizioni relative all’abbigliamento della sposa, sono veramente tantissime le usanze e le superstizioni del nostro Paese per il giorno delle nozze: ad esempio, la sposa si dice che non possa guardarsi allo specchio con il suo abito nuziale, a meno che non si tolga una scarpa, un guanto e un orecchino.
Per quanto riguarda il bouquet, la tradizione vuole che sia comprato dallo sposo come ultimo regalo prima delle nozze, e che a fine festa la sposa lo lanci verso un gruppo di donne nubili: chi di loro lo raccoglie, sarà la prossima a sposarsi.
Per i giorni del matrimonio c’è un detto molto diffuso nel nostro Paese: “Né di Venere né di Marte non si sposa non si parte, non si dà principio all’arte”. Questo deriva dall’antica usanza che voleva che in quei giorni siano stati creati gli spiriti maligni, e che quindi porti grande sfortuna.
Per avere un matrimonio fortunato, il velo deve essere regalato da una donna coniugata e soprattutto al Sud deve essere lungo un metro per ogni anno di fidanzamento. Ma il miglio modo di evitare la sfortuna, che mette d’accordo tutti da Nord a Sud, è che lo sposo non veda l’abito della sposa prima della cerimonia.
E attenzione a non far cadere le fedi nuziali: questa potrebbe attirare la cattiva sorte, e se dovesse capitare l’unico modo di evitarla è farle raccogliere al prete o all’Ufficiale di Stato.
E se proprio volete essere sicuri di attirarvi tutta la buona sorte, potete adottare la tradizione della Sardegna: la sposa deve rompere un piatto pieno di riso e confetti, sulla soglia di casa, come simbolo di rottura con la vecchia vita.
Insomma, in ogni luogo dove si va ci sono delle tradizioni da rispettare e dei piccoli trucchi che rendono questo giorno ancora più bello. Ma veramente tutti seguono le regole e le superstizioni? In un mondo moderno i matrimoni si svolgono in maniera totalmente differente, diventano un evento personalizzato e ricco tutto da scoprire. Poi ci sono le spose tradizionali, che non vogliono assolutamente che si rompa la tradizione: comunque vada, l’amore trionfa sempre.