L’olio di CBD è un prodotto che, nel corso degli anni, ha guadagnato una grandissima popolarità. Il merito è soprattutto della ricerca scientifica che, sulla scia della legalizzazione della cannabis depotenziata in molti Paesi, ha approfondito i benefici del cannabidiolo.
Tra questi, rientra la capacità di favorire quel piacevole senso di relax che si rivela, molto spesso, un punto di partenza utile quando ci sono problemi di sonno. Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei motivi per cui l’olio di cannabidiolo fa bene! Nel corso degli anni, sono state indagate anche le sue proprietà antidolorifiche ed è stata scoperta una sua forte efficacia relativa in particolare al controllo del dolore cronico.
Sono diverse le domande che le persone si pongono quando si parla di questo prodotto acquistabile sia online su e-commerce di marijuana legale, sia presso store fisici.
Tra gli interrogativi in questione, rientrano le domande relative alle modalità di utilizzo. Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, non devi fare altro che proseguire nella lettura dei prossimi paragrafi!
Olio di CBD: modalità di assunzione
L’olio di CBD, prodotto che non ha controindicazioni fatti salvi i casi di interazione con alcuni farmaci – motivo per cui, anche se non ha effetti psicoattivi, prima di provarlo è il caso di consultare il proprio medico di fiducia – si assume in maniera molto semplice.
Basta infatti versare qualche goccia sotto la lingua – il prodotto è caratterizzato dalla presenza di un pratico dosatore contagocce – e, prima di deglutire, attendere 1/2 minuti.
Come già detto, è tutto estremamente immediato! Prima ancora dell’assunzione, arriva il momento di concentrarsi sulla scelta. In questo caso, le linee guida da seguire sono due. La prima consiste nel concentrarsi su prodotti di qualità. Essenziale, per esempio, è avere la certezza che la canapa sativa utilizzata come materia prima arrivi da coltivazione biologica.
La seconda prevede il fatto di orientarsi, se possibile, verso un olio molto diluito. Premettendo il fatto che il principio attivo non è mai puro in quanto risulterebbe difficilmente assimilabile dall’organismo, ricordiamo che la diluizione può vedere il ricorso a diversi oli vettore, da quello extra vergine di oliva, utilizzato soprattutto per via dei suoi benefici antiossidanti, fino agli oli di cocco e di canapa.
Se si è alle prime armi con il consumo di olio di CBD, è il caso di partire con un livello di purezza contenuto, attorno al 5%. Anche se il prodotto non ha effetti collaterali, iniziare subito con una soluzione particolarmente vicina alla purezza può voler dire, in alcuni casi, avere a che fare con una fastidiosa sonnolenza.
Il nodo del dosaggio
Un’altra domanda che ci si pone quando si analizzano le modalità di assunzione dell’olio di CBD riguarda il suo dosaggio. In questo caso, non ci sono linee guida scritte sulla pietra. Le indicazioni specifiche dipendono da come reagisce il corpo. C’è chi parla di un range quotidiano compreso tra i 5 e i 25 mg. Questi numeri, sono riferimenti generali. La cosa giusta da fare è, come già detto, partire con un olio dalla purezza ridotta, da poche gocce al giorno e, aumentando pian piano, vedere come reagisce il corpo.
L’olio di CBD è adatto a tutti?
Come già detto, esistono diverse tipologie di farmaci che interagiscono con l’olio di CBD. Questo prodotto andrebbe evitato anche in caso di problematiche epatiche. Inoltre, è bene non assumerlo prima di mettersi alla guida. Come mai dato che, come precedentemente accennato, non si parla di effetti psicoattivi? Il motivo è presto spiegato.
Anche se la percentuale di THC è bassissima – 0,2% o, per meglio dire, 0,6 se si considera la soglia di tolleranza introdotta dal legislatore nel 2016 – viene comunque rilevata dagli strumenti tecnici che le Forze dell’Ordine utilizzano nei controlli su strada finalizzati a individuare automobilisti che hanno assunto sostanze stupefacenti.