Ogni donna, prima o poi nella vita, desidera intensamente vivere la maternità.
Esperienza che cambia il modo di vivere e soprattutto il corpo in nove mesi.
I cambiamenti del corpo dovuti alla gravidanza possono dar vita a problematiche, con cui le donne dovranno fare i conti dopo il parto.
Tra queste c’è la “diastasi addominale“, detta più correttamente diastasi dei retti addominali.
Cosa è la diastasi dei retti
La diastasi addominale non è una malattia, ma un effetto indesiderato, dove i muscoli retti addominali si aprono per far posto al feto, allontanandosi dalla linea mediana dell’addome, e gli organi spingono verso l’esterno.
Nella maggior parte dei casi, dopo il parto tornano a chiudersi in qualche settimana.
Ciò può anche non accadere, poiché l’addome è composto da tessuto poco elastico e molto resistente, per questo difficile da rompere ma altrettanto difficile da ricomporsi.
Non è un inestetismo solo femminile, può presentarsi anche negli uomini, a causa dell’obesità, della sedentarietà, di malattie con tosse frequente o vomito.
Causa ed effetti sui muscoli addominali
Durante la gravidanza il feto cresce e provoca una pressione, determinando l’assottigliamento dei tessuti connettivi, dovuto anche dal nuovo assetto ormonale.
Ciò determina di conseguenza l’indebolimento dei muscoli dell’addome.
Questa patologia si manifesta con la forma rotondeggiante della pancia. Si tratta di un problema estetico.
Quando i retti non si ricongiungono, si è costretti a ricorrere alla chirurgia.
Con l’addominoplastica si può ottenere anche un restringimento del punto vita.
Rimarrà una cicatrice abbastanza evidente di circa 40 cm, a seconda dell’elasticità della pelle e le competenza del chirurgo.
L’instabilità dei muscoli addominali può causare dolori alla schiena e instabilità del bacino, con la sensazione che la schiena sia debole e affaticata, poiché la stabilità della colonna vertebrale è data dall’equilibrio della muscolatura addominale e lombare.
Nel caso in cui la diastasi addominale si presenta in gravidanza, è molto probabile che essa si presenterà anche nelle gravidanze successive.
Come si diagnostica una diastasi dei retti addominali
Il metodo più semplice è distendersi a pancia in su con le ginocchia piegare verso il ventre.
Infilare le punte delle dita al centro della pancia: se si sente duro vuol dire che i retti sono chiusi; al contrario, c’è diastasi.
Per avere conferma occorre effettuare un’ecografia o tac addominale e rivolgersi ad uno specialista.
Prevenzione per evitare il prolasso addominale
Per prevenire i traumi muscolari addominali è possibile eseguire degli esercizi fisici adatti e costanti, stabiliti da fisioterapisti competenti.
Bisogna prima di tutto evitare sforzi addominali, i movimenti in cui i retti addominali siano tesi eccessivamente.
Gli esercizi da svolgere hanno l’obiettivo di tonificare tutti i muscoli addominali e non solo quelli superficiali, ed essere coordinati con la respirazione, per non peggiorare la situazione.
Per questo non devono essere svolti da soli, ma con istruttori professionisti.
Le donne in gravidanza devono porre alcune attenzioni per evitare l’insorgere della diastasi addominale:
- evitare posizioni scorrette e avere una postura adeguata,
- sedersi con la schiena dritta e i piedi appoggiati a terra,
- non fare sforzi,
- camminare,
- eseguire gli esercizi di Kegel, per allenare i muscoli pelvici.