L’allegria di gomitoli colorati, il calore della lana, la freschezza del cotone e la tenerezza della nonna che sferruzza.
Oggi, complici anche alcune celebrità ritratte in questo passatempo, il lavoro a maglia è tornato di gran moda e si è innovato grazie ai ferri circolari.
Chi è abituato ai ferri dritti tradizionali resterà un po’ spiazzato, ma di certo, conosciuti i ferri circolari e le loro potenzialità, non potrà fare a meno di provarli, almeno per una volta.
Di seguito ti spieghiamo che cosa sono, come si usano e quali sono i vantaggi ma per approfondimenti su come utilizzare i ferri circolari visita il sito https://justknit.it/ in modo da riuscire a lavorare agevolmente anche con questa tipologia di strumenti.
Cosa sono i ferri circolari
Si tratta di ferri a maglia come quelli dritti, quindi si lavora al dritto e rovescio ma rispetto a quelli tradizionali sono più corti, la loro lunghezza si aggira infatti sui 10-13 centimetri, e sono uniti da un cavetto circolare.
Possono essere di diversi materiali: dal legno al bambù passando per il metallo e l’acrilico.
Inoltre, sono disponibili in due tipologie diverse:
- con il cavo fisso,
- con cavo e punte intercambiabili.
Quelli intercambiabili permettono di combinare lo spessore del ferro e la lunghezza del cavo in base alle esigenze di ciascun modello; la lunghezza del cavo, comprensiva dell’ago, determina infatti la larghezza del lavoro, per esempio la circonferenza di un maglione o di un cappello.
I vantaggi dei ferri circolari
Il principale vantaggio che deriva dall’uso dei ferri circolari è quello di sferruzzare senza essere costretti a girare i ferri a fine lavoro; in pratica si effettua una lavorazione in tondo e questo permette di continuare ad eseguire il modello sempre sul lato dritto del lavoro e di realizzare interi capi senza cuciture.
Questo tipo di esecuzione che, generalmente è più veloce di quella tradizionale, consente di migliorare anche la postura in quanto, non dovendo tenere i ferri fermi sotto le braccia, questa è più rilassata.
I ferri circolari, inoltre, consentono di realizzare lavori di grandi dimensioni; basti pensare, per esempio, alla realizzazione di coperte: sarà possibile lavorarle in comodità fino a un metro e mezzo e oltre.
Il peso di tutto il lavoro, distribuito sul cavo, si scaricherà sulle gambe alleggerendo le braccia che così saranno libere di sferruzzare più comodamente.
L’altro vantaggio dei ferri circolari è che sono più facili da trasportare, sono infatti più leggeri e meno ingombranti, possono quindi essere portati tranquillamente in borsa.
Ferri fissi o intercambiabili: quali preferire
Partiamo dalla considerazione che la scelta degli uni piuttosto che degli altri dipende dalla lavorazione che dobbiamo eseguire.
In linea di principio, i ferri fissi sono più economici, occupano più spazio ma possono essere una valida soluzione se vogliamo imparare a usare i ferri circolari e sono particolarmente indicati per realizzare determinati capi quali per esempio cappellini o scialli triangolari.
Quelli intercambiabili, invece, sono un po’ più costosi ma rappresentano comunque un ottimo investimento in quanto possono essere “composti” sia nella lunghezza del cavo che nelle punte adattandosi così ai nostri lavori e al tipo di filato che di volta in volta andiamo a usare.
Spessore e dimensioni dei ferri
Una volta selezionato il tipo di ferro circolare, dobbiamo scegliere spessore e dimensioni; infatti, dallo spessore dell’ago dipende quello del punto, proprio come nei ferri tradizionali.
Per quanto riguarda le dimensioni, queste variano a seconda del capo da realizzare: se, per esempio, dobbiamo realizzare un collo o un paio di calzini, andrà bene un ferro circolare di 40-60 centimetri; per una maglia, invece, ne servirà uno tra gli 80 e i 120 centimetri.
L’ideale, quindi, come abbiamo sottolineato in precedenza, è di optare per uno dei set di ferri intercambiabili così da avere l’occorrenza sempre il ferro giusto.