Il bite dentale o placca di svincolo è per l’appunto una placca, realizzata in resina acrilica che ha il compito di risolvere tutte le problematiche dell’apparato masticatorio, legate alla malocclusione dentale, ma non solo.
Il bite ha una forma simile a quella di una mascherina e deve essere messa tra le due arcate dentali.
Per pulire lo strumento dopo averlo utilizzato, si consiglia di strofinarlo in maniera delicata con spazzolino da denti e dentifricio.
Il bite serve principalmente per risolvere problemi legati alle patologie masticatorie, ossia quelle disfunzioni che riguardano l’apparato stomatognatico, formato da mascella, denti, genive, epitelio, muscoli della masticazione, articolazioni temporo-mandibolari e nervi.
Tale apparato si occupa della deglutizione, della fonazione e della masticazione, ma è anche collegato al sistema posturale, difatti un cattivo posizionamento dei denti causa disfunzioni alla postura, dolori all’apparato muscolo-scheletrico e consumo dello smalto dentale.
Ciò rende quindi indispensabile il bite e il suo uso.
Il professionista che si occupa di rilevare tali disturbi è lo gnatologo; nello specifico lo specialista ha competenze riguardanti le articolazioni della bocca e gli organi ad essa associati.
Lo gnatologo, attraverso esami radiografici e altri tipi di indagine medica, potrà diagnosticare il problema del paziente e consigliare il bite più adatto alla situazione e alle problematiche dello stesso.
I bite sono classificabili in tre categorie:
- automodellanti: ossia bite con materiale termoplastico in resina che si adattano all’impronta dentale del paziente;
- personalizzati: ovvero costruiti su misura dal dentista per il paziente, dopo aver appurato il problema e aver preso l’impronta dentale;
- preformati (conosciuti come bite preconfezionati): strumenti in resina con una conformazione predifinita.
I costi dei bite variano ovviamente a seconda dei tipi, ad esempio quelli personalizzati, sebbene costino di più, sono quelli più consigliati poiché sono realizzati sulla base delle peculiarità del paziente.
Nello specifico i prezzi dei preformati e automodellanti oscillano dai € 29 ai € 70 a seconda del brand di produzione; quelli personalizzati variano dai €150 ai € 600, a seconda del problema del paziente e del materiale della mascherina.
Oltre alla distinzione dei bite per quanto riguarda i modelli, è giusto distinguerli anche per “tipo” di problema.
Eccone alcuni:
- ll bite per il russamento composto da due mascherine che fanno sì che la mandibola sia in una posizione tale da eliminare le ostruzioni dell’aria tra laringe e naso, evitando così il “russamento”.
- Il bite per il bruxismo ( ossia il digrignare o serrare i denti durante il giorno e la notte, in maniera del tutto involontaria, che porta inevitabilmente all’usura dei denti e dello smalto ), gli studiosi rintengono che tale problematica sia legata a fattori di stress; in tal caso la mascherina consterà di una placca per l’arcata superiore che farà sì di rilassare i muscoli mandibolari, senza che i denti frizionino tra loro.
- Il bite per il riposizionamento condilo-mandibolare, che in tal caso risulta essere una mascherina ortotica, poiché ha funzione ortopedica, dato che il suo scopo è il riposizionamento della mandibola nella sua corretta posizione.
- Il bite per la malocclusione ( ossia quando i denti dell’arcata superiore non coincidono con quelli dell’arcata inferiore in maniera equilibrata e giusta), e ciò porta ovviamente a problematiche di natura ortopedica, ma anche a frequenti mal di testa, oltre a dolori legati ai denti e alla chiusura della mascella; in tal caso la mascherina può variare anche a seconda del tipo di malocclusione e sarà lo specialista ad indicare quella più adatta.
Non esiste un vero e proprio tempo d’uso del bite, in quanto questo sia indissolubilmente legato al tipo di problema del paziente.
In ogni caso, orientativamente si può dire che il bite per problemi di bruxismo, ad esempio, vada tenuto per tutta la notte e tolto al risveglio e il trattamento può durare alcuni mesi, ma anche alcuni anni; altrettanto vale per gli altri tipi di bite, in quanto è la patologia in sè a “decidere” la durata della cura e dell’uso del bite.