A partire dalle problematiche che sono state manifestate in periodo di Coronavirus, l’NBA ha determinato diversi cambiamenti che potessero garantire non soltanto la massima sicurezza per cestisti, società e tifosi, ma ha anche pensato a una serie di novità strutturali per far fronte ad un periodo di lockdown che ha forzato tutto il mondo, Stati Uniti compresi. Nella stagione 2019/2020, in effetti, non è stato possibile realizzare match a causa delle stringenti norme relative al Coronavirus e, per questo motivo, è stata introdotta la formula del play-in, che potesse garantire un piccolo torneo interno tra le squadre che ruotano intorno alle posizioni della classifica più vicine ai playoff, non potendo ottenere un accesso diretto allo stesso ma riuscendo a competere in sfide secche per riuscire nel proprio obiettivo. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del play-in, relativamente a formula, struttura e tanto altro ancora.
Play-in e la formula utilizzata nella stagione 2019/2020
La formula del play-in ha rappresentato una sostanziale soluzione e rivoluzione per il sistema cestistico dell’NBA, che si è trovato ad affrontare una difficoltà strutturale dettata dalla mancanza di partite possibili che potessero garantire l’accesso diretto di alcune squadre ai playoff; per questo motivo, il sistema NBA ha pensato a una formula che potesse garantire un piccolo torneo tra squadre che gravitano intorno all’ottava posizione di una Conference (ultima possibile per l’accesso ai playoff), pur determinando la vittoria di una sola tra le stesse.
Nell’ambito della stagione 2019/2020, in effetti, la formula del play-in è stata utilizzata soltanto per l’ottava e la nona posizione, a meno che non ci fosse una differenza troppo importante di vittorie tra le squadre in questione. In termini semplici, le formazioni si sarebbero dovute affrontare in gara secca, determinando la vittoria di solo una tra le due: nel caso di una vittoria dell’ottava squadra del seeding, l’accesso sarebbe stato diretto, mentre nel caso di una vittoria della nona in classifica ci sarebbe stato un ulteriore incontro che avrebbe premiato soltanto una delle due, in grado di accedere ai playoff in caso di vittoria. Per quanto ci siano state polemiche naturali a proposito del sistema, lo stesso è stato adottato e riproposto anche nell’ambito della stagione 2020/2021.
Il sistema del play-in nella stagione 2020/2021
A proposito della stagione regolare del 2020/2021, il sistema del play-in è stato confermato grazie all’attenzione e al successo dell’anno precedente, anche se con dei cambiamenti strutturali che hanno cercato di rendere il mini torneo non soltanto più avvincente, ma anche maggiormente competitivo e in grado di garantire una lotta – tra i piani bassi della classifica – fino alla fine della stagione. In effetti, l’NBA ha garantito la possibilità di accedere al play-in a quattro formazioni per conferenze: settima, ottava, nona e decima, che hanno dovuto realizzare un piccolo torneo strutturato su un numero massimo di partite (due) e su accoppiamenti completamente differenti.
In questo modo, ad ogni formazione è stato garantito lo stesso accesso – in termini di possibilità – ai playoff, lasciando al campo la sentenza definitiva. Nello specifico, per ogni Conference è stata prevista una sfida tra settima e ottava e tra nona e decima. La vincente tra settima e ottava ha ottenuto l’accesso diretto ai playoff mentre la sconfitta ha avuto la possibilità di rifarsi in una nuova sfida, con la vincente tra nona e decima. L’ultimo posto ai playoff è stato, dunque, garantito in questo senso, proponendo due squadre ai playoff derivanti del torneo del play-in.